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Basilica Cattedrale di San Cataldo

Da Corso Vittorio Emanuele II in direzione della capitaneria di porto da una strada interna ci troviamo al duomo di Taranto. La brezza del mare ci accompagna a scoprire una meraviglia dell’arte bizantina e barocca.

Nella Cattedrale di San Cataldo X/XI coesistono due periodi artistici, li ritroviamo rispettivamente nel braccio longitudinale, ampliato e ribassato che incorporò la navata centrale con la profonda abside della chiesa per quanto concerne il periodo bizantino e il periodo barocco con il capellone di San Cataldo.

Nel 1713 fu aggiunta la facciata barocca, opera dell'architetto leccese Mauro Manieri. I muri esterni, di stile semplice, sono decorati da una serie di archetti a specchiature, all'interno dei quali si disponevano conci bicolori che creano figure geometriche. In basso si apre l'ampio portale sulla cui trabeazione è incastonato lo stemma dell'arcivescovo Gian Battista Stella. Sull'architrave del grande portale è scolpito lo stemma dell'arcivescovo Stella che promosse la realizzazione dell'opera.

Nell’ interno della cattedrale varcando la soglia del portale vi è la lunga navata centrale che misura 84 metri di lunghezza vi è il transetto. La navata centrale è adornata da un soffitto a cassettoni detto il "cielo d'oro della Cattedrale". Il soffitto originario venne distrutto da un incendio nel 1713 e l'arcivescovo Giovanni Battista Stella lo fece indorare a fuoco. È composto da quarantotto riquadri tra i quali vi sono incastonate due statue lignee raffiguranti san Cataldo e Maria Immacolata. La cupola centrale con affreschi del pittore Domenico Torti da Roma.

Di particolare interesse è la fastosa decorazione barocca del capellone di San Cataldo nel duomo, il "cappellone" consta di due ambienti: un vestibolo quadrangolare e la cappella di forma ellittica. Il vestibolo corrisponde all'antica cappella fatta costruire nel 1151 dall'arcivescovo Giraldo per porvi le reliquie di San Cataldo. La tomba del Santo è posta all'interno dell'altare in marmo, ed è visibile attraverso una grata marmorea e finestrelle laterali. L'altare è opera del Lombardelli, marmoraro di Massa Carrara, ed è impreziosito da madreperle e lapislazzuli. Al di sopra di esso si apre una nicchia nella quale è conservata la statua argentea del santo patrono. Il vestibolo è arricchito di marmi policromi, di cui è anche composto il pavimento. La cupola è stata affrescata da Paolo De Matteis nel 1713, con scene della vita e dai miracoli del Santo. Alle pareti sono presenti tutt'intorno dieci nicchie, nelle quali sono ospitate statue in marmo di Carrara.



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